recensione di Mattia
Sangiuliano
“Un paese ben
coltivato”, Giorgio Boatti; Editori Laterza 2014 per la collana i Robinson/Letture, 18€ p.264.
In Italia, ogni
giorno, cento ettari di terreno agricolo vengono persi per sempre,
divorati dalle costruzioni.
Questo spiega perché
dal boom economico a oggi la superficie agricola è scesa da 18 a 13
milioni di ettari. Si riducono i campi coltivati e l'Italia, che
aveva raggiunto la piena autonomia alimentare, sta dipendendo sempre
più dagli altri. Persino per il pane non siamo più autosufficienti:
il 60 per cento del frumento tenero lo importiamo dagli Stati Uniti e
dall'Ucraina, dalla Francia, dalla Germania e perfino dall'Austria.
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