martedì 29 ottobre 2013

Tutto il mondo è paese

di Mattia Sangiuliano

La Germania è avvolta da un alone di mistero, e di ammirazione quasi esoterica, soprattutto in questi tempi di crisi in cui tutta l'Europa sembra vacillare sotto i colpi delle agenzie di rating statunitensi, dei debiti contratti dalle amministrazioni e madre di un impero di disoccupati, rigettati da un mondo del lavoro oramai ripiegato su se stesso, in una crisi che si autoalimenta di promesse e di spettri. Più ci si sposta verso il sud dell'Europa e più la situazione sembra drammatica.
La Germania, fredda terra misteriosa, viene accarezzata con desiderio da molti occhi; meta di pellegrinaggi di lavoratori partiti in cerca di fortuna, non ha visto mai sopire quella scintilla di speranza che l'ha illuminata per molto tempo, sorta di trasposizione europea di quel mito americano del millennio scorso.
Da nord a sud molti italiani l'hanno eletta a meta del loro peregrinare e della loro fuga, portando così una grande concentrazione di emigrati italiani nella regione più ricca dell'intera Germania: la Baviera.

domenica 27 ottobre 2013

Addio Lou Reed

di Mattia Sangiuliano

Lou Reed (1941-2013)
Velvet Underground & Nico: il più bell'album della storia del rock che abbia mai ascoltato.
Lontano da casa, lontano dal vinile dei Velvet e dal vecchio giradischi impolverato, l'altro giorno, mosso da un desiderio di riabbracciare quelle canzoni, quella voce graffiante e quella musica così lontana, per certi versi dal suo stesso tempo, sono andato a ripescare proprio quell'album del 1967 da deezer.

martedì 22 ottobre 2013

La dimensione dell'immaginazione

di Mattia Sangiuliano

Le Voyage dans la lune
La testa pesa, si muove seguendo i sobbalzi del treno che si disincaglia, lentamente, dalla stazione di Stuttgart. Le impalcature e le tettoie di questa maestosa stazione avvolgono i binari in un utero di ferro e cemento che esclude la vista del cielo e della città. Sono stato a Stoccarda per due cambi (andata e ritorno) ma non sono riuscito a vederla. Pazienza.
Dopo pochi istanti si incominciano a scorgere porzioni di cielo notturno, nero ma limpido; nessuna nuvola grava sulla città tedesca ora. Nessuna stella però è visibile in questo cielo; la zona che costeggia la ferrovia regala al viaggiatore una serie di edifici industriali e complessi di uffici che, verticalmente, vanno a grattare il ventre della notte, ma le loro luci (sobrie o colorate che siano, a seconda della pubblicità o dell'effetto che vogliono produrre) nascondono i bagliori stellari in quella che potrebbe essere, a ragion veduta, un'altra dimensione, lontana dalla nostra: inconcepibile nel suo silenzio visivo.
Una flebile luce fa capolino da questi alti palazzoni della capitale del Baden-Württemberg illuminando di lato, appena, le fiancate dei palazzi.
Una luna piena, un cerchio tracciato perfettamente con il più preciso dei compassi si erge, miracolata, su quella distesa di cemento e ferro.

mercoledì 16 ottobre 2013

Una punizione per Priebke

di Mattia Sangiuliano

Il 16 ottobre 1943 avvenne il rastrellamento, da parte di soldati nazisti, del ghetto di Roma. 1.259 le vittime ebree che furono colpite dalla rappresaglia della Gestapo e deportate lontano dalle loro case e dai loro cari.
Oggi cadono i settantanni di questa atrocità. La comunità ebraica di roma si appresta a celebrare la ricorrenza e la memoria di questo evento mentre la salma di Erich Priebke, ex ufficiale nazista deceduto l'11 ottobre scorso, è stata trasportata all'aeroporto militare romano nella notte dopo essere stata bloccata sino a tarda sera allo scalo di Albano Laziale, per via degli scontri che si erano verificati tra manifestanti di destra e di sinistra.

venerdì 11 ottobre 2013

L'eredità di Priebke

di Mattia Sangiuliano

Erich Priebke è morto. Forse questa sarà solo un'altra voce nel fiume delle notizie e delle facili ricondivisioni da social network, sarà inascoltata, disprezzata, usata, criticata e messa da parte.
Esattamente come quel vecchio carceriere nazista che qualche tempo fa compì cento anni, un secolo, balzando ai disonori della cronaca, rievocato in settima pagina da qualche giornale, in qualche specchietto, con vecchie foto "d'epoca" che lo raffiguravano dieci anni prima quando si era fatto vedere per il suo novantesimo anniversario di nascita; un uomo subito accantonato per lasciare i riflettori della cronaca con il silenzio della sua voce, silenzio colmato da qualche strascicata parola dell'avvocato della difesa.