di Mattia Sangiuliano
'Non c'è nulla da festeggiare': frase fatta e d'occasione che solitamente viene pronunciata per segnare e incidere profondi solchi nelle vicende mediatiche tristemente note per la loro tragicità.
Oggi c'è ben poco da festeggiare e da stare allegri.
Che nessun nostalgico della croce uncinata si azzardi a cantare "Tanti auguri a te Erich Priebke", ne in italiano ne in tedesco; e se il buon senso e qualche sano dubbio assillasse anche i nostalgici del fascio littorio, anche questi dovranno esimersi dal rivangare quella storia stravolta e confusa che venerano, fatta di comunanza di ideali tra nazisti e fascisti, sovente uniti nell'endiadi del nazifascismo.
lunedì 29 luglio 2013
sabato 27 luglio 2013
La democrazia rallenta la crescita
di Mattia Sangiuliano
La democrazia rallenta la crescita, è la sintesi del pensiero napolitaneo. L'uomo che è stato rieletto al colle dai partiti, ben conscio che la convivenza in casa PD-PDL (più la coppia di fatto Monti-Casini), eco di una fallimentare "Casa Vianello Show" tutt'altro che idilliaca, continua a redarguire gli stessi.
Napolitano torna dunque a zittire i partiti e, tacciato di incostituzionalismo, non manca di rispondere a tono persino all'ex presidente Emerito della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti con parole che, se dapprima rasentano la giustificazione, tentano il ridimensionamento delle critiche che poche voci politiche hanno avuto il coraggio di sollevare, mentre il popolo incomincia a dare segni di stanchezza e insofferenza. Napolitano però, senza dileguare i dissensi, contro criticando le parole di Bertinotti sgrida persino quella stampa e quelle personalità che si aggrappano a fatti più di cronaca che di sostanza politica, e sono responsabili di quella "polemica a effetto" che vorrebbe far congelare "un governo ancora fresco di nomina".
La democrazia rallenta la crescita, è la sintesi del pensiero napolitaneo. L'uomo che è stato rieletto al colle dai partiti, ben conscio che la convivenza in casa PD-PDL (più la coppia di fatto Monti-Casini), eco di una fallimentare "Casa Vianello Show" tutt'altro che idilliaca, continua a redarguire gli stessi.
Napolitano torna dunque a zittire i partiti e, tacciato di incostituzionalismo, non manca di rispondere a tono persino all'ex presidente Emerito della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti con parole che, se dapprima rasentano la giustificazione, tentano il ridimensionamento delle critiche che poche voci politiche hanno avuto il coraggio di sollevare, mentre il popolo incomincia a dare segni di stanchezza e insofferenza. Napolitano però, senza dileguare i dissensi, contro criticando le parole di Bertinotti sgrida persino quella stampa e quelle personalità che si aggrappano a fatti più di cronaca che di sostanza politica, e sono responsabili di quella "polemica a effetto" che vorrebbe far congelare "un governo ancora fresco di nomina".
mercoledì 17 luglio 2013
Chi è il più forte?
di Mattia Sangiuliano
Don Silvano segue in silenzio il suo
anziano superiore attraverso i corridoi bianchi dell'oratorio. Don
Roberto provvede ad accendere le luci al neon delle stanze e dei
corridoi che attraversa. Un sorriso distende il volte del giovane
parroco; davanti a lui immagina la solita espressione seriosa del suo
superiore. Il fatto che lo abbia convocato con così tanta fretta
dopo aver aperto i cancelli dell'oratorio non fa supporre nulla di
buono. Questo almeno rende la passeggiata molto meno gravosa: don
Silvano sa che lo attende una lavata di capo.
“Tanto per cambiare” pensa il il
giovane prete che, imperturbabile, continua a mantenere quel suo
sorriso tranquillo dietro la sua scura barba ascetica ma, con il
procedere di quella loro processione, il sorriso del giovane si fa
sempre più pesante e difficile da mantenere alle spalle di
quell'imperturbabile parroco che lo precede.
martedì 9 luglio 2013
Contro il moto
di Mattia Sangiuliano
I ragazzi entrano nello spiazzale
antistante l'ingresso dell'oratorio. Non si muove una foglia.
L'umidità penetra nei corpi attraverso i vestiti e colora le guance
di rosso. È tutto statico, fermo, immobile.
Un tappeto di foglie copre per intero
il campetto chiazzato qua e la da pozzanghere su cui galleggiano
delle foglie flosce e macerate dall'acqua stantia.
I muri in cemento armato che
abbracciano il campetto sono sormontati da un rete che avvolge
l'intero spiazzale dell'oratorio.
Un sole illumina le pozzanghere
riverberando la luce che vi si riflette dentro e che rispecchiano
quelle fronde mezzo denudate che, dal marciapiede in strada, si
sporgono nel campetto scavalcando il muretto, contorte verso quel
cielo insolitamente chiaro.
«Non dobbiamo studiare?»
«Fra poco, che fretta c'è?» domanda
Andrea.
«Come tutte le altre volte» evidenzia
Vittorio
«Se immobile» dice Martina.
«Oddio no! Un'altra filosofa!»
esclama Andrea prendendosi la testa fra le mani, tra i sorrisi di
tutti.
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